Fin dalle origini, l’uomo si è sempre chiesto
chi è, da dove proviene e dove finirà. Si è sempre posto la domanda: perché
vivo? Queste domande
<< Oggi si impongono con maggiore urgenza alla coscienza di
chiunque voglia vivere la sua esistenza in modo veramente umano. >> In questo
scritto ho cercato di rispondere a questo quesito, non teologicamente ne
psicologicamente, ma congiuntamente, cioè trattando l’essere in quanto composto
di materia, parte dello studio psicologico – psiche -, e
Spirito parte dello studio teologico.
Ho sempre creduto nel profondo del mio
cuore che l’uomo è inscindibile dalle sue due nature, fisica e spirituale.
Quindi psicologicamente un soggetto va esaminato nella sua totalità.
E’ psicologia religiosa la razionalizzazione del rapporto tra Dio e L’uomo e
l’estirpazione di nevrosi e psicosi comuni per la razionalizzazione
dell’individuo.
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Mi sono accorto che la
psicologia e la teologia sono nettamente collegati e che parlano entrambi del
comportamento dell’essere umano, l’una dell’uomo in rapporto a sé stesso e con
gli altri , e l’altra dell’uomo in relazione con l’ineffabile. Ho capito che le
due cose sono un modo diverso di affrontare lo stesso problema, quello
dell’esistenza; quindi entrambi uniti possono aiutare a capire la complessità
del nostro essere.
Esiste un luogo
nell’inconscio che contiene notizie relative al conoscenza spirituale,
conoscenza di Dio, conoscenza del bene e del male.
< La memoria contiene anche i
sentimenti dell’animo, anche le nozioni delle cose stesse che non ricevemmo
attraverso nessuna porta della carne, ma l’animo facendone prova attraverso
l’esperienza delle sue passioni le ha affidate alla memoria >
La psicoterapia adamitica,
come la psicoterapia, utilizza gli stessi accorgimenti psicologici e in più la
rieducazione spirituale; applicando con amore l’empatia con il soggetto e
portando allo stato cosciente quelle notizie nascoste nell’inconscio.
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